Complice forse il clima estivo, si è tanto parlato di cose pressocché ininfluenti sulla vita del Paese: il libro pieno di chiacchiere da bar senza giudizio critico di un generale reazionario e il conto pagato dalla presidente Meloni in Albania al posto di alcuni furbastri italiani che ha la “sensibilità” di vergognarsi di queste stupidaggini e non quello per le paghe basse italiane, per il trattamento dei migranti, per le nostre multinazionali che sfruttano territori e manodopera nel Terzo Mondo.
Va bene, erano i giorni di Ferragosto e un po’ di gossip e argomenti stupidi ci possono stare.
Ma ora ritorniamo a parlare di cose più importanti.
Degli ancora troppi morti sul lavoro. L’ultimo il 22 agosto: Ingegnere risucchiato da un ventilatore: Paolo Tamburini morto sul colpo
e del carovita che assottiglia il tenore di vita dei cittadini italiani: Caro benzina, in soli tre mesi pieno costa quasi 10 euro in più.
La pausa estiva è finita. Ricominciamo a parlare di problematiche che fanno paura al padronato e di cui i politici preferiscono non occuparsi.