IL MIO PAPA’. CAMPAGNA DI RISORGIMENTO SOCIALISTA SUL DRAMMA DEI PADRI SEPARATI. L’80% dei padri separati non riesce a vivere del proprio stipendio (dati Eurispes). Dopo aver pagato le giustissime spese per i figli e dopo aver garantito il “tenore di vita” all’ex, il 66% di loro non riesce a sostenere le spese per i beni di prima necessità. (Dati Caritas). Pur lavorando, circa un terzo di loro è costretto a vivere in macchina, perché non può permettersi un’abitazione, nemmeno una camera in subaffitto. Sempre secondo la Caritas il 46% dei nuovi poveri è costituito da padri separati non collocatari. Lo trovate giusto?
Sulle “giuste spese per il mantenimento per il figlio” avrei da ridire; i tribunali non determinano gli assegni di mantenimento per i figli suddividendo il costo di mantenimento dei figli tra i genitori, ma prendendo come riferimento il reddito del padre. E’ solo uno dei grandi abusi (a cui si possono aggiungere la definizione discriminatoria di “genitore non collocatario”, non prevista dalla legge, e la sistematica assegnazione della casa coniugale alla madre, sebbene la legge preveda pari dignità dei genitori) che la giurisprudenza creativa ha partorito nel diritto di famiglia.
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Lorenzo però cerchiamo di essere concreti: qui c’è un partito di sinistra che ha deciso di schierarsi con i padri separati. Una decisione di netta rottura rispetto al mainstream femminista dominante a sinistra. Poi si può sempre migliorare ma credo che in questa fase più che le critiche e i distinguo, l’operazione di Risorgimento Socialista vada sostenuta e gli vada riconosciuto il coraggio.
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